I titolari di Partita IVA in regime forfettario possono risparmiare sulla fatturazione elettronica adeguandosi alla normativa. Vediamo come pagare la metà.
Risparmio è la parola chiave di ogni lavoratore, soprattutto se autonomo. Le occasioni vanno colte al volo come quella che permetterà di pagare la metà.
Dal 1° gennaio 2024 tutti i lavoratori del regime forfettario avranno l’obbligo di fatturazione elettronica. Le professioni autonome dovranno adeguarsi alla necessità di digitalizzazione generale e per farlo dovranno spendere soldi in più anche se avranno accesso a servizi che semplificheranno il lavoro.
Niente più fatture cartacee, dunque, ma solo elettroniche con conseguente obbligo di acquisto di specifici software. Finisce, così, il periodo di transizione che aveva lasciato fuori dall’onere le Partite IVA con ricavi e compensi inferiori a 25 mila euro. L’adeguamento sarà necessario al termine del regime transitorio e si potrà ottemperare in due modi. Utilizzando il servizio gratuito dell’Agenzia delle Entrate al quale si accede dall’Area riservata del sito ufficiale oppure utilizzando un servizio a pagamento di un operatore di mercato. Aruba, ad esempio, oppure Fatture in Cloud per risparmiare sui costi.
Fatturazione elettronica 2024, l’offerta di Fatture in Cloud
Dal 1° gennaio ogni Partita IVA dovrà adottare la fatturazione elettronica indipendentemente dai ricavi della propria attività. Significa che ogni fattura e documento dovrà essere trasmesso in formato digitale ai clienti e alle autorità competenti. Chi non seguirà la direttiva verrà sanzionato e multato pesantemente.
Solitamente gli operatori di mercato forniscono la licenza standard Forfettari al costo di 8 euro. Fatture in Cloud, invece, dimezza il prezzo portandolo a 4 euro. Questa offerta dedicata ai forfettari include
- la fatturazione elettronica da e verso B2B, B2C e PA,
- POS digitale integrato, senza costi fissi o canoni mensili da pagare,
- la condivisione dell’account con il commercialista.
In più l’offerta comprende altre funzionalità come il monitoraggio dei ricavi e dei compensi (ricordiamo che i forfettari devono rimanere entro il limite di 85 mila euro all’anno), l’app mobile per una gestione più pratica, il calcolo della tassazione, la prima nota e i pagamenti (per un tracciamento dei movimenti che garantisce una visione analitica della liquidità), la creazione, l’invio e la gestione di altri documenti aziendali nonché l’integrazione con oltre cinquanta applicazioni.
Tra i vantaggi della proposta Fatture in Cloud segnaliamo la semplicità di utilizzo, l’accesso da ovunque e la conformità alla normativa. In più permette una gestione completa – e a costo dimezzato – della Partita IVA. Facilità e convenienza, dunque, sono i motivi che spingono i forfettari verso questa interessante offerta.